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Da Left. (poliversity.it)
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Da Left.

L’Italia continua a firmare assegni ai suoi torturatori. Si chiama Memorandum Italia-Libia, ma è un contratto di outsourcing della vergogna: noi paghiamo, loro sparano, torturano, rinchiudono.

Ogni tre anni il rinnovo scatta da solo, come un abbonamento al male. Nessun governo lo ha mai revocato. Tutti lo hanno protetto, da Minniti a Meloni, passando per chi finge di non averlo mai letto.

Nel 2025 più di 19 mila persone sono state intercettate in mare e riconsegnate alle galere di Tripoli e Al Khums. Dentro quei capannoni si muore di fame, si viene venduti, stuprati, estorti. L’ONU li definisce “scenari di crimini contro l’umanità”, ma per Roma sono “partner affidabili”.

È la catena del disonore: Bruxelles che paga, Roma che tace, Tripoli che colpisce.

Il Parlamento italiano ha appena lasciato che il rinnovo scattasse da solo.

L'articolo completo si può leggere qui: https://left.it/2025/10/17/abbonamento-al-male-rinnovato-per-altri-tre-anni/.

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È un mondo assurdo (2) (poliversity.it)
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È un mondo assurdo (1) (poliversity.it)
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La Fao festeggia mentre la Striscia muore di fame

Da Il Manifesto.

In una Roma pressoché blindata dal piano sicurezza previsto dal tavolo tecnico presieduto dalla Questura, nella giornata odierna si festeggia il World Food Day.

L’evento viene realizzato ancora una volta al Circo Massimo, occupato in ogni sua parte con allestimenti destinati a spettacolarizzare quella che è considerata come la principale giornata del Wff e la partecipazione di capi di stato e rappresentanti istituzionali, a cominciare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e da Papa Leone XIV.

Dall’interno dell’organizzazione non mancano le voci che denunciano come quanto accaduto sin dal principio nella Striscia sia stato relegato in un cono d’ombra, facendo crescere la frustrazione tra i lavoratori. Un dipendente che preferisce restare anonimo per timore di ritorsioni racconta che a fine 2024 diverse persone che indossavano la kefiah sono state avvicinate dagli agenti di sicurezza. Un membro del personale ha dichiarato che una guardia ha cercato di strappargli la sciarpa, urlando che non poteva essere indossata all’interno della Fao.

Nel maggio scorso, inoltre, oltre mille dipendenti avrebbero firmato una petizione indirizzata a Direttore Generale e vertici aziendali, chiedendo la riapertura e il ripristino dei corridoi alimentari in linea con il diritto internazionale, oltre che il respingimento del sistema israeliano di controllo degli aiuti che secondo varie agenzie violava i principi umanitari. Ma «la petizione è stata ignorata», raccontano.

Contro questo silenzio si mobilita il Global Movement to Gaza, che all’8,30 di questa mattina ha indetto un presidio in piazza Ugo La Malfa, nei pressi del Circo Massimo, per affermare ancora una volta vicinanza alla popolazione palestinese affamata. «La Fao festeggia mentre Gaza continua a morire di Fame» si legge nella convocazione.

L'articolo completo si può leggere qui: https://ilmanifesto.it/la-fao-festeggia-mentre-la-striscia-muore-di-fame.

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