Il senatore Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale (quello che negli scorsi governi era un ministero a parte ma che il governo Meloni ha soppresso) annuncia su LinkedIn i numeri raggiunti nel 2023 dalla Carta d'Identità Elettronica in Italia: risultano ad oggi 41 milioni di carte valide rispetto ai 32,7 milioni di fine 2022, un salto molto consistente che pure arriva in ritardo di anni sui propositi dei governi passati.
Potenzialmente, il numero di 41 milioni di carte d'identità elettroniche rilasciate avvicina l'Italia all'obiettivo fissato per il 2026 nel PNRR riguardo alla digitalizzazione della pubblica amministrazione: il primo è il passaggio a tutte le PA all'adozione di SPID e CIE entro marzo 2026, mentre il secondo è l'attivazione di 42,3 milioni di identità digitali entro fine 2025.
Butti però parla poi dell'aumento di utilizzo della CIE come mezzo di identificazione digitale online, tramite il nuovo sistema di accesso di livello 1 e 2 chiamato CIEid che è stato attivato a fine maggio 2023: grazie ad esso gli accessi online con CIE sono aumentati del 92% rispetto al 2022, arrivando a 35 milioni. Purtroppo però questo numero di accessi quasi scompare di fronte al miliardo e 74 milioni di accessi effettuati tramite identità SPID nel 2023, che pure hanno registrato un netto sorpasso dalla CIE fermandosi a meno di 37 milioni contro i 41 milioni di CIE; inoltre si leggono notizie che parlano di un numero totale di installazioni della app CIEid, necessaria per l'accesso online, pari a 4,6 milioni in totale.
Questo significa non solo che meno di un possessore di CIE su nove utilizza poi effettivamente la capacità di accesso online data dal nuovo sistema digitale associato, ma anche che coloro che lo fanno effettuano molti meno accessi in media rispetto a chi usa SPID: gli accessi con CIE si fermano ad una media di 8 accessi all'anno contro i 30 all'anno con SPID.
Italian people are already used to having the army do public order tasks; operation "safe roads" was introduced in 2008 and has been renewed ever since, by every government. This operation is essentially just the use of military personnel for patrol, deterrence and setting checkpoint in Italian cities.
I believe it is important to sooner or later discuss this and to end it, as it has negative effects on the soldiers and also in general on how law enforcement is structured and thought of by governments and politicians. However this is by no means a proposal that for the first time would give military personnel responsibilities for public order nor it has anything to do with fascism.