A Montreal, in Canada, i Carabinieri hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione del neo istituito NATO Climate Change and Security Centre of Excellence (CCAS CoE), il Centro di eccellenza alleato dedicato al tema dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla sicurezza e sullo strumento militare.
Quello canadese è uno dei 30 Centri di eccellenza della #NATO e l’ #ArmadeiCarabinieri ne è parte attiva con un ufficiale appositamente distaccato.
La cerimonia di inaugurazione si è tenuta in occasione della riunione del primo Consiglio Direttivo (Steering Committee), tavolo dove il Comando Generale dei carabinieri è delegato a rappresentare la Difesa italiana, poiché l’Italia è una delle 12 Nazioni sponsor del Centro, a cui ha aderito fin dalla sua attivazione, assieme a Canada, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Norvegia, Romania, Turchia e Regno Unito.
L’apertura del NATO CCAS CoE si è svolta in occasione un altro evento, il Montreal Climate Security Summit, conferenza internazionale dedicata al rapporto tra clima e sicurezza, che ha visto l’Arma protagonista con la partecipazione, del Comandante del Raggruppamento Carabinieri per la Biodiversità, relatore nell'ambito del panel sul “Clima e la Human Security – Rapporto tra rischi e priorità d’azione”.
(Nell'immagine di apertura: Il Comandante del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, Generale di Brigata Raffaele Pio Manicone)
Il summit ha riunito numerosi partecipanti, una folta schiera di relatori provenienti da Paesi alleati, Nazioni partner e non solo (tra cui Kuwait e Australia), nonché rappresentanti del quartier generale della #NATO, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite.
Questo prestigioso palcoscenico è stata una importante occasione per valorizzare la specificità dell’Arma nel settore dell’ambiente e fornire il peculiare contributo istituzionale sul delicato settore dove l’Italia può vantare un comparto dedicato: l’organizzazione per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, e un centro di eccellenza nazionale ad hoc, il Centro di eccellenza per la Protezione Ambientale di Sabaudia (Roma).
Il cambiamento climatico e la sicurezza
Il cambiamento climatico avrà gravi ripercussioni sulla sicurezza degli alleati e sulla difesa collettiva.
Agisce come un moltiplicatore di minacce aumentando l’instabilità, la competizione geostrategica, l’insicurezza e i conflitti. La resilienza e l’efficienza delle nostre infrastrutture e attrezzature militari e il modo in cui conduciamo le operazioni saranno influenzati dai cambiamenti climatici che includono temperature estreme, cambiamenti nell’acidità dell’acqua, nella densità dell’aria e nella Circolazione Meridionale Atlantica, nello scioglimento del permafrost, nel mare aumento del livello, cambiamenti nei modelli di precipitazione ed eventi meteorologici estremi. Inoltre, la siccità, le inondazioni, l’erosione del suolo e la perdita di biodiversità hanno già un impatto grave sulle popolazioni di alcune regioni del mondo, in particolare nel sud del mondo, e causano carestie e perdita di terra e mezzi di sussistenza e intensificano la migrazione forzata.
Questa insicurezza può anche aumentare l’instabilità sociale e politica e creare un terreno fertile per il terrorismo.